JOBS ACT E LICENZIAMENTO- L’Avvocato del Lavoro commenta:
La decisione della Corte Costituzionale sul quesito referendario sull’art. 18 dello Statuto dei
Lavoratori in materia di Licenziamento illegittimo.
L’11 gennaio 2017 la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il quesito referendario che mirava ad abrogare le modifiche del Jobs act allo Statuto dei lavoratori. Non vi sarà dunque per cittadini e lavoratori la possibilità di eliminare dall’ ordinamento quei limiti ai licenziamenti senza
giusta causa esistenti nell’ ordinamento prima della recente riforma del lavoro. Riforma che, proprio per la riduzione delle garanzie nei confronti dei lavoratori, è stata fortemente criticata non solo dalle rappresentanze sindacali e dalle parti sociali, ma anche e soprattutto dagli esperti del settore, quali in primis molti prestigiosi avvocati, e in particolare avvocati del lavoro, magistrati e
professori di Diritto del Lavoro.
Il quesito referendario sull'articolo 18, bocciato dalla Corte, chiedeva una nuova tutela reintegratoria nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo per tutte le aziende al disopra dei cinque dipendenti.
Secondo quanto previsto dal Jobs act, in caso di licenziamento illegittimo il lavoratore può ottenere – e oggi ancor più di prima spesso solo grazie all’ intervento di un buon avvocato specializzato in diritto del lavoro - il pagamento di un'indennità dipendente dall'anzianità di servizio, con un minimo di 4 e un massimo di 24 mensilità.
Il quesito referendario bocciato prevedeva che venisse reintrodotto il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento disciplinare giudicato illegittimo, estendendolo anche alle aziende con meno di 15 dipendenti, fino a 5 dipendenti.
Per saperne di più rivolgiti ad un nostro Avvocato del Lavoro e del Licenziamento!